Eine der wohl schillerndsten Figuren der britischen Popmusik ist tot: Sänger der Band Dead or Alive mit ihrem 80s-Knaller «You Spin Me Round (Like a Record)», Pete Burns, ist am Sonntag im Alter von 57 Jahren an einem Herzstillstand verstorben.

R.I.P. Pete Burns

Mit «Dead Or Alive» wurde Burns in den 1980er Jahren mit dem Hit «You Spin Me Round» weltberühmt. In späteren Jahren machte der Sänger durch eine Reihe von schönheitschirurgischen Eingriffen von sich reden, mit denen er die äusseren Unterschiede zwischen Mann und Frau verschwimmen liess. An die 300 Operationen hat der exzentrische Sänger nach eigener Aussage durchführen lassen. Alles begann mit seiner krummen Nase. «Ich hatte eine gebrochene Nase. Zu Punk-Zeiten bekam ich mal eine Kopfnuss in Liverpool, seitdem war sie schief», erklärte Pete Burns mal in einem Interview. Es war der Anfang vieler, vieler Eingriffe – und schiefgegangener Operationen.

R.I.P. Pete Burns

In der US-Show «Celebrity Botched Up Bodies» (zu deutsch: «Verpfuschte prominente Körper») erzählte er von seinen Lippen, die er mit Filler aufspritzen liess. Denn auch das ging schief. Etwas mit seiner Unterlippe war nicht mehr richtig, fühlte er. Pete ging zu einem Arzt, der ihm zwei Spritzen in die Lippe stach. «Anderthalb Pints gelber Flüssigkeit kamen aus der Lippe raus.» Das sind knapp zwei Liter Ekel… Damit nicht genug: Der Filler, der eigentlich seine Lippen vergrößern sollte, wanderte in sein ganzes Gesicht, sorgten für schlimme Entzündungen und hinterliess Löcher. Er verklagte den Arzt, der das gemacht hatte und bekam in einer aussergerichtlichen Einigung über eine halbe Million Euro.

Dead Or Alive - You Spin Me Round (Like a Record) (Official Video)
Dead Or Alive - You Spin Me Round (Like a Record) (Official Video)

«You Spin Me Round» war der erste Top-Hit für das Produktionsteam Stock-Aitken-Waterman, das die Hitparaden der zweiten Hälfte der Achtziger bestimmte und strahlenden jungen Menschen wie Kylie Minogue oder Rick Astley Hits am Fliessband einbrachte. Doch bei Dead Or Alive waren noch einige interessante Flecken auf der später so schmutzabweisenden Stock-Aitken-Waterman-Oberfläche. Das lag natürlich vor allem an Pete Burns, einem äusserst flamboyanten Charakter, der schon auf dem Cover des ersten Dead-Or-Alive-Albums in einem Leopardenanzug und auf allen vieren kriechend in die Kamera schnurrte. Im Video zu «You Spin Me Round» präsentierte Burns eine schwarze Augenklappe zum wild hochtoupierten Haar – wenn er nicht gerade im violetten Kimono unter einer Diskokugel die Hüften zum Beat schwenkte.

R.I.P. Pete Burns

«Dead Or Alive» debütierte 1980 mit einer New-Wave-Single («I’m Falling») und fühlte sich der Gothic-Szene nahe, in der das zeitweilige Bandmitglied Wayne Hussey mit «Sisters of Mercy» und «The Mission» später zum Helden wurde. Doch eine Coverversion des Siebzigerjahre-Discohits «That’s The Way (I Like It)» bahnte dann 1984 den Weg, auf dem die Band mit «You Spin Me Round» zur Chartspitze tanzte. Für Pete Burns ging es allerdings nicht so strahlend weiter. Zwar hatten «Dead Or Alive» Mitte der Achtziger noch einige, kleinere Nachfolgehits, «Brand New Lover» zum Beispiel schaffte es 1986 noch zur Nummer eins der US-Dancecharts, und auch in Japan gab es noch Erfolge. Doch in den Neunzigern machte Burns weniger mit neuen Hits als mehr mit missglückten Schönheitsoperationen von sich reden. So ist es fast logisch, dass er 2006 ins britische «Promi Big Brother»-Haus einzog. Folge: «You Spin Me Round» kehrte in die Charts zurück. Was Burns mit den Worten kommentierte: «Es ist, als würde man mit 46 Jahren seine Schuluniform wieder tragen.»

Tschüss und danke für die ganzen Spins, Pete…


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